mercoledì 23 gennaio 2013

La crisi non si supera sulla pelle della gente!

"È domenica pei poveri e i signori,
ognuno può dormir tranquillamente.
Nè clacson, né sirene, nè motori,
si sveglia la città più dolcemente..." é con queste parole che alla fine degli anni '50 Mario Riva cantava la sigla finale de Il musichiere. 62 anni dopo, quasi come una presa in giro, la domenica per la categoria dei commessi non é più una giornata da dedicare alla famiglia, alle passioni, agli interessi oppure semplicemente al relax. La liberalizzazione degli orari per i negozi prevista dall’art. 31 del cosiddetto “decreto SalvaItalia” del Governo Monti ha di fatto limitato la libertà di chi ha intrapreso tale mestiere e questo non é assolutamente giusto! Tra l' altro, se vi é capitato di andare per qualsiasi motivo in giro per negozi e centri commerciali, non sarete stati poi molto a notare che pochissimi comprano effettivamente qualcosa ma attirati dal caldo nei mesi invernali e freddo in quelli estivi i "clienti domenicali"spesso vagano tra i negozi quasi senza scopo e alla fine se ne vanno senza spendere 1 €! Di mezzo però ci vanno le persone che a causa di questa legge vengono obbligate a dover essere presenti e badate bene che non vengono neppure pagate!!! La reatà é che chi lavora di domenica viene lasciato a casa in un' altra giornata:dopo il danno la beffa! Da pochi giorni però si é finalmente concretizzata una iniziativa che secondo me é molto importante!La raccolta firme per cancellare l' art. 31! Basterà seguire questi 3 semplicissimi passi e ognuno di noi potrà contribuire a ridare la libertà alle mamme di stare alla domenica con i propri figli e mariti! Alle fidanzate di passare un pò più tempo con i propri morosi!Ai nonni di stare con le proprie famiglie!

1) recarsi allo sportello elettorale del municipio nel proprio comune di appartenenza
2) essere in possesso di un documento di identità valido
3) firmare


La solidarietà nei confronti dei commessi é sicuramente un forte segnale di grande unione e ricordate che per ora sono loro a vivere queste situazioni ma i prossimi ad essere messi in posizioni analoghe potreste essere voi!

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